TURISMO, QUALI PROSPETTIVE: INTERVISTA AL GOVERNATORE CIRIO

 

 Il bilancio del turismo per l’anno 2020 è drammatico: l’Italia ha perso 78 milioni di arrivi e 240 milioni di presenze (cioè le notti registrate nelle strutture ricettive) rimettendoci circa 60 miliardi di fatturato. La ristorazione italiana, strettamente connessa al turismo interno ed esterno, è a -41 miliardi di euro. In Piemonte la situazione pare leggermente meno peggiore, con un calo del 70% rispetto all’80% nazionale, mentre nella nostra zona la picchiata potrebbe fermarsi, ottimisticamente, ad un 50% di gap, che di certo non consola.

Di fronte a una situazione così inedita e complessa, le categorie coinvolte hanno bisogno di conoscere le prossime mosse delle istituzioni, sperando in un quadro più chiaro il prima possibile, abbandonando il sistema dei colori finora elemento di totale incertezza.
Abbiamo rivolto alcune domande al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio sottolineando la portata del danno per un territorio come Alba Langhe e Roero, che il politico albese ben conosce, dove il turismo genera ormai da anni un fatturato ed un indotto ingenti, oltre che circa 6.000 occupati diretti.

Il sistema dei voucher è servito in questo lungo periodo a mantenere accesa la fiammella dell’attività turistica. La Regione intende mantenere questo supporto e, eventualmente, adottare nuove misure concrete per le imprese della ricettività?
«I voucher vacanza, insieme ai bonus con cui abbiamo erogato 150 milioni di euro in poche settimane a quasi 100 mila imprese piemontesi, sono state una delle misure più efficaci di RipartiPiemonte, il nostro piano straordinario del valore di 1,7 miliardi di euro. Visto il loro successo, abbiamo deciso di prorogarne la vendita fino al 30 giugno. Parallelamente ho chiesto al Governo che i ristori siano veri e immediati, a cominciare dall’esenzione dalle tasse per chi, a causa delle misure di contenimento, ha dovuto fermare o ridurre la propria attività». 

Quali sono le macro-politiche allo studio della Regione per rilanciare il settore? (es. campagne promozionali ecc.)?
«Da febbraio partiremo con una serie di incontri per lavorare insieme al territorio alla prossima programmazione Ue 2021-2027, che per il Piemonte vale 4 miliardi di euro. Unità al Recovery Plan, su cui abbiamo chiesto 13 miliardi di euro, parliamo di un nuovo Piano Marshall che può concretamente aiutarci a uscire dalla crisi. Siamo già al lavoro, poi, per lanciare una grande campagna di promozione e per prepararci alla prossima vetrina mondiale che sarà l’Expo di Dubai ad ottobre 2021, dove porteremo la suggestione delle nostre colline Unesco patrimonio dell’Umanità».

In base agli elementi in suo possesso, quando – verosimilmente – si può pensare di tornare alla normalità per gli spostamenti interni ed internazionali?
«Il vaccino è la prima vera arma contro il Covid e sarà necessario quasi tutto il 2021 per somministrarlo alla popolazione. Ma cominceremo a raccoglierne gli effetti positivi già dalla primavera, per tornare gradualmente alla normalità di cui tutti abbiamo profondamente bisogno. So che veniamo da un anno tra i peggiori della nostra storia e che ci attendono mesi complessi, ma dobbiamo guardare al futuro facendo leva sui valori delle nostre radici. Il Piemonte ha fatto la storia d’Italia, ce la faremo anche stavolta».

È fondamentale mettere il turismo a centro della ripresa del Paese e della Regione. Non dimentichiamo che 100 euro spesi nel turismo ne generano altri 86 spesi in altri comparti economici: un bene trasversale, che se coltivato può rappresentare un volano di ripartenza per l’intero sistema economico.

 

freccia  Torna alle news

La tua opinione conta

Ti è piaciuto l’articolo?

Rimani sempre aggiornato con le notizie di settore

Unisciti ad ACA

Scopri come associarsi e i tuoi vantaggi

È semplice, inizia da qui